Tempo naufragato

Karl Lubomirski
Übersetzer: Karl Lubomirski
Seitenanzahl: 177 Seiten
Verlag: Viennepierre edizione, Milano
Jahr: 2005
Sprache: Italienisch
ISBN: 88-7601-015-7
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Commento di Bonifacio Vincenzi
Tempo naufragato è stato insignito il 30 giugnio 2007 dalla Accademia delle Arti con il premio letterario della Calabria "Castrovillari
Pollino". La laudatio
tenne Prof. Dr. D. Laudadio.
Nella rubrica Radiofonica dal titolo "La Critica letteraria" SWR2 Redattore
Widmar Puhl.
Commento: Contessa Felicitas von Schönborn.
Corriere della Sera, 18 marzo, 2007, Sezione: varie - Pagina: 037
Poesia
Questo treno ferma ad Auschwitz: diario di bordo in versi
Ottobre 1995. D' un tratto i passeggeri del Vienna-Cracovia avvertono uno sferragliare insolito, poi il treno rallenta e si ferma. Unico passeggero nel suo scompartimento,
il poeta austriaco Karl Lubomirski si affaccia al finestrino. È buio. Avverte una grande inquietudine, ma non riesce a spiegarsela. Dopo qualche minuto, le locomotive riprendono la corsa.
«Dove siamo?», chiede al controllore. «Auschwitz». «Qui cadde una grande foglia / dall' albero della morte / una foglia che non insegue i venti / ma giace e giace e
giace / e quando la Storia finirà / con quello stesso luogo / potrà svanire», annoterà qualche giorno dopo il discendente dei conti Lubomirski, dopo aver visitato, nella
chiesa dei Francescani di Cracovia, la tomba gentilizia degli avi. I versi fanno parte dei Luoghi, una delle sezioni dell' antologia Tempo naufragato, edita in italiano, con testo tedesco a fronte:
160 lavori dal 1960 ad oggi. Una poesia essenzialmente lirica, che si sviluppa come un lied. «La sua lingua tedesca è come una musica, forse Schubert», ha scritto Karl Popper.
E non a caso è citato Schubert col quale, appunto, fiorì il lied romantico che affonda le sue radici nel carattere sacro delle melodie popolari del ' 400 (riflessioni sul sacro, di
Lubomirski, sono raccolte ne Il poeta e il divino). In Italia da 40 anni, Karl Lubomirski è nato ad Hall, in Tirolo, nel 1939, ma s' è formato ad Innsbruck. Fa parte di quella schiera
di poeti legati all' industria. Un po' come i nostri Leonardo Sinisgalli (ingegnere-poeta), Sergio Solmi (bancario), Giuseppe Eugenio Luraghi (poeta, scrittore, pittore e manager di grandi aziende).
Il suo lavoro lo ha portato dappertutto. Lazio, Sicilia, Bretagna, Grecia, Egitto, Giappone. Da qui, un diario di bordo ricco di «impressioni» (Grotta azzurra: «Soltanto una scheggia
/ negli occhi della notte / ma il mare venne a piangere»), trasalimenti, annotazioni. Spesso il poeta ritorna al mondo classico, lo risveglia e lo rigenera («Sotto un azzurro pagano
/ la cicuta allettante. Pascolano gli unicorni / con briglie di papaveri»). Ed ancora: «Sulle tombe volte al Nord / cresce la lavanda» (Nach Norden gerichtete Gräber / tragen
Lavendel). Ha proprio ragione Popper: la sua lingua tedesca è come una musica.
Grasso Sebastiano